L’ULTIMA DANZA DI CAPITAN RINALDO CERONI

SERIE A SILVER
Come tutte le migliori favole anche quella di Rinaldo Ceroni, per tutti Ronny, in maglia Romagna pare volgere alla conclusione: è lo stesso Capitano a spiegare le motivazioni della sua scelta: “E’ proprio vero, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, ma questa sarà sicuramente la mia ultima stagione. È stata una decisione presa pochi giorni fa: ero indeciso se finire al termine di questo campionato, ma diciamo che mi sento ancora abbastanza bene fisicamente, la voglia c’è e soprattutto la stagione non mi ha soddisfatto, quindi ho deciso di farne un’ultima e provare a concluderla nel migliore dei modi”.

Fulcro sempre più fondamentale del muro difensivo del Romagna, da anni Ceroni è considerato uno dei migliori difensori della categoria. E grazie al suo rendimento è un punto di riferimento per gli altri giovani della difesa.
Pivot, classe 1987, Ceroni si giocherà le ultime carte della propria carriera in una stagione che rappresenta per il Romagna un’altra rivoluzione tecnica, con l’ingresso di coach Gennaro Di Matteo e del suo staff tecnico. Anche se l’ambiente arancioblu spera in un ripensamento del proprio veterano. Anche perché l’entusiasmo, la dedizione alla fatica e l’attaccamento alla maglia dimostrati da Ceroni in questi vent’anni sono un vero esempio per tutti i compagni più giovani.

Tutte le principali tappe della storia del Romagna negli ultimi 20 anni hanno visto Ceroni in campo, dalle partecipazioni ai campionati italiani del settore giovanile, alle semifinali Scudetto, alle (storiche) esperienze Coppe Europee, fino alle tante stagioni vissute in serie A. E sarà particolarmente strano non leggere il suo nome nel roster della prossima stagione: una bandiera vera non si ammaina mai, veramente.
Faceva parte di quel gruppo che si distinse a tutti i livelli, con Fabrizio Tassinari, Matteo Folli, Daniele Rossi, Gianni Bulzamini, solo per citarne alcuni.
Ora, però, prima di pensare al “post-Ceroni” è giusto pensare alla sua ultima stagione agonistica che sarà ricca di sfide importanti contro squadre che vorranno ostacolare la corsa del Romagna verso la promozione. Un presente che parla il linguaggio tecnico di coach Di Matteo. che vede l’entusiasmo e la carica emozionale e agonistica di un bel gruppo di giovani ventenni e che ha il sapore dell’esperienza dei diversi trentenni che daranno tanto a livello mentale e umano alla squadra.
La stagione 2025/2026 sarà, dunque, “the last dance” di Capitan Rinaldo Ceroni!

Rinaldo Ceroni, dopo vent’anni dal debutto ufficiale in un campionato senior, concluderai la tua carriera. Davvero?
“A giugno compirò 38 anni, mentre al Romagna sono arrivato a 18 appena compiuti, 2 anni tra infortuni e covid non ho giocato, per cui questa è la mia 18 stagione col Romagna, quindi posso dire di essere diventato maggiorenne anche come giocatore di questo Club.
In più aggiungiamoci i 5 anni prima tra Faenza e Brisighella e siamo a 23, penso di aver dato tanto, tantissimo per questo sport, ma allo stesso tempo la pallamano ha ricambiato facendomi provare un vortice di emozioni di ogni tipo. Ma ora è arrivato il momento di vivere la nostra ultima (speriamo bellissima) avventura insieme per poi dividerci, mi auguro nel miglior modo possibile”.

A chi rivolgi un pensiero prima di cominciare questa tua ultima stagione?
“Le persone a cui rivolgo il mio pensiero sono 2. E sono 2 persone che, purtroppo, ora non ci sono più. Il primo è un mio caro amico, Berta, un ragazzo che viveva per lo sport e che veniva sempre alla Cavina a vedermi giocare, portandosi con sé ogni volta dei miei amici. Ora che non c’è più, in ogni partita indosso una maglia sotto la divisa in suo onore, è un po come averlo sempre lì in palestra.
L’altra persona è mio padre: i miei vecchi compagni hanno avuto la fortuna di conoscerlo, mi ha sempre spronato a dare il meglio, mi accompagnava agli allenamenti a Mordano con mio fratello da Brisighella quando poteva e veniva spesso anche alle partite in trasferta. Anche se per pochi anni, è stato fondamentale per la mia crescita come atleta”.

Inutile sottolineare come le tue più grandi soddisfazioni siano giunte con la maglia del Romagna con cui hai raggiunto sia le semifinali scudetto che le Coppe Europee: quanti ricordi?
“Di ricordi si, ce ne sono davvero tantissimi, il primo probabilmente è lo scudetto under 21 vinto a Bressanone: un’emozione fortissima, soprattutto perché nei due anni precedenti avevo perso entrambe le finali per 1 gol. Poi la Coppa Italia vinta in casa a Imola, le varie semifinali Scudetto, ma in particolare quella giocata in casa a Castenaso, con un palazzetto davvero strapieno: purtroppo perdemmo contro il Bolzano, ma solo al pensiero mi viene la pelle d’oca. Per finire con la partecipazione alle Coppe Europee, prima in Croazia, ma soprattutto è indimenticabile quella a Lisbona, una squadra fortissima con un certo Ruesga che giocava al centro. Infatti alla fine si aggiudicò proprio la competizione.
Ma il ricordo più bello probabilmente è la partita in casa con il Carpi, tutti noi giocatori e sicuramente i tifosi, abbiamo in mente quella partita e soprattutto quei 50 secondi finali, dove da -1 siamo andati a vincere una partita incredibile, ricordo stupendo”.

In tutti questi anni, tante squadre, tanti compagni, diversi allenatori: chi vuoi ricordare personalmente come personaggi fondamentali della tua storia nella pallamano?
“In realtà non sono molte le squadre in cui ho giocato, sono 3: la prima e la super Pallamano Brisighella, che mi ha fatto conoscere per la prima volta questo bellissimo sport, con allenatore Samir Tsuli, al quale devo tantissimo, senza di lui non sarei mai arrivato fino qui.
Poi dopo 3/4 anni di Brisighella, sono stato a Faenza 2 anni, un’esperienza breve ma intensa, dove ho avuto la fortuna di giocare ed essere allenato da Emir Ceso. A 18 appena compiuti, approdai al Romagna, in cui venni allenato sia nelle giovanili che nella prima squadra da Domenico Tassinari. A lui devo tantissimo, ha sempre creduto in me e mi ha fatto crescere tantissimo sia come giocatore che come persona. Ma in quegli anni li, la vera differenza era il gruppo, io sono arrivato in silenzio da solo da Brisighella, in un gruppo di amici già da una vita: la fortuna è che sono stato accolto benissimo e sono sempre stato trattato in maniera impeccabile. Eravamo una famiglia davvero unita, tutti si sostenevano a vicenda e si dava sempre il 120% soprattutto se la partita era importante.
Tra tutte queste persone alcune hanno fatto la differenza, come Gianni Bulzamini, Daniele Rossi, Davide Tassinari, Fabrizio Tassinari ma in particolar modo quello con cui avevo un legame più forte era ed è tutt’ora Matteo Folli, non un semplice amico o compagno di squadra, per me è sempre stato il fratello maggiore che non ho mai avuto. Ma loro sono solo alcune persone fondamentali nella mia avventura qui al Romagna.
Mi piacerebbe tantissimo che anche il gruppo di giovani che c’è ora possa diventare come eravamo noi, gli auguro con tutto il cuore di provare quello che abbiamo provato noi e magari vincere anche qualcosa in più”.

Quanto ci tieni a chiudere in maniera trionfale?
“Sarebbe bellissimo, sono sincero, a chi non piacerebbe chiudere in maniera trionfale, con magari la promozione. Farò, anzi sono sicuro che faremo di tutto io e i miei compagni per provarci. L’importante è dare sempre il 100% e io sarò il primo a farlo, sperando di riuscire così a ottenere il meglio dalla squadra. Poi quello che conquisteremo lo vedremo a maggio. Sperando nel meglio per noi naturalmente!”

Per l’ultima volta da giocatore: quali sono i tuoi principali obiettivi stagionali?
“Gli obiettivi stagionali sono diversi: in primis arrivare ai palyoff, poi arrivati a quel punto, provare con tutte le nostre forze a fare il colpaccio e salire in serie A Gold.
Oltre a questi, ci sono obiettivi umani nei confronti dei ragazzi, soprattutto quelli più giovani: vorrei cercare di spronarli a dare ogni sera il meglio di sé e farli crescere il più possibile dal punto di vista sia tecnico che umano. C’è un potenziale incredibile in questa squadra, già quest’anno c’è stato un bel miglioramento, per la prossima stagione mi aspetto ancora di più”.

Un saluto ai tifosi, con un invito a seguire questa stagione?
“Cari tifosi, quest’anno avremmo ancora più bisogno di voi. Mettiamo in archivio l’ultima stagione e iniziamo insieme un nuovo campionato. Siete l’ottavo uomo in campo e con voi al nostro fianco per noi è tutto più semplice. Ci vediamo da settembre alla Cavina, abbiate fiducia in noi e allo stesso tempo, noi faremo di tutto per ripagarla”.

Ufficio Stampa PALLAMANO ROMAGNA
Carlo Dall’Aglio